Parnaso - Illustrazione da Vedute della Grecia di Edward Dodwell
Parnaso - Illustrazione da Vedute della Grecia di Edward Dodwell
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Il Parnaso è un'illustrazione tratta dalla raccolta Views in Greece from Drawings pubblicata da Edward Dodwell nel 1821.
Il maestoso Monte Parnaso domina il paesaggio della Grecia centrale con le sue imponenti vette. Considerato la dimora delle Muse, offre panorami spettacolari e un ambiente incantevole che ha ispirato artisti e poeti per secoli, ergendosi come simbolo di bellezza e creatività.
Di seguito è riportata la trascrizione letterale dell'avviso che accompagna questa targa:
Questa vista, scattata da sotto il villaggio di Daulia, offre il Monte Parnaso in una luce estremamente favorevole. I fianchi ghiacciati e irregolari di questo monte sono in diversi punti ricoperti di alberi, mentre le sue cime più alte, che la neve non abbandona mai del tutto, sono di un bianco abbagliante e irte di pini.
Il disegno di questo monte è preciso e ricorda perfettamente l'Olimpo in Tessaglia. Merita l'epiteto "monugetos", ovvero monte dalle molte cime, più di quello di "didymos", ovvero collina doppia. Quest'ultimo nome è applicabile solo alle Fedriade che si trovano sopra Delfi. È in quest'ultimo senso che il Parnaso è chiamato Sieucopo da Euripide e Dixeos da Sofocle, sebbene la sua forma non sia mai stata ben definita dalla maggior parte dei poeti. Erodoto, Catullo e Stazio lo rappresentano con una sola cima: Ovidio, Persio, Lucano, Silio Italico e Luciano hanno adottato l'errore comune di attribuirgliene due, mentre d'altra parte Servio colloca il Parnaso in Tessaglia e lo divide in Citerone ed Elicona!
Le cavità che circondano le varie cime del Parnaso, essendo costantemente più o meno piene di neve, hanno dato ad esso, da Omero, il nome di "nevoso" e, da Euripide, quello di "nevoso".
Licoria era un nome antichissimo per il Parnaso, e la storia narra che una città con quel nome fu fondata lì al tempo del diluvio di Deucalione. Il nome moderno di questo monte è Lyakoura, e un villaggio con quel nome esiste ancora oggi a tre ore di cammino sopra Kastri; ma la sua posizione ghiacciata lo rende inabitabile durante l'inverno; si dice che contenga vestigia dell'antichità.
Il Parnaso ha come base, sulla sinistra, il monte Kirphis, oggi Limeno, su cui si trova una caverna scavata dalla natura e che, si dice, un tempo servisse da rifugio per il mostro Lamia o Sibari. Quest'altra, con il nome moderno di caverna di Gerusalemme, compensa ben poco il curioso per la fatica che deve affrontare per raggiungere la sua difficile posizione.
Il villaggio più vicino al monte è Malta; il più distante è Daulia. La maestosa bellezza del versante opposto del Parnaso è, per gli abitanti di quest'ultimo villaggio, una ben magra compensazione per il freddo che porta loro durante l'inverno. Nessun ulivo porta frutti nelle sue vicinanze: vi si raccolgono solo un po' di grano e vino; ci sono, tuttavia, alcune risaie ai piedi del monte. La città, che non fu mai molto popolosa, è costruita sul sito dell'antica Daulide; alcune iscrizioni e diversi frammenti architettonici sono rimasti lì come a testimoniare questo fatto. L'Acropoli è più a sinistra, ed è posta su una roccia oblunga. Poiché fu presa e distrutta da Serse, e fu nuovamente distrutta durante la Terza Crociata, ne consegue che la muratura delle sue mura è necessariamente di stile moderno. L'Acropoli aveva una sola porta, che guardava verso il Parnaso; Era difeso da una cinta muraria e da torri quadrate, poste aggettanti sul bordo di una ripida roccia, il che indusse lo storico Tito Livio a citarlo come una forte posizione militare.
Informazioni su questa estrazione
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